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Rivolto alla comunità scientifica - L'iniziativa biocosmologica
(Accettato al the 22° Simposio Internazionale di Biocosmologia, sezione della 7a Conferenza Internazionale sul Globalismo, Università Statale di Mosca, 15-18 Giugno 2021)
PREMESSA
Un secolo fa, Vladimir Ivanovich Vernadsky (1863-1945) pose la questione di introdurre nuove fondamenta cosmologiche per la scienza. Nelle sue parole: "Ci vollero molti anni prima che io comprendessi (alla metà degli anni '30) la arretratezza della filosofía (nel suo ambito più esteso) rispetto al momento storico che noi stiamo sperimentando nella vita dell'umanità... essa si basa essenzialmente su fondamenta gettate nel XVII° secolo, ignara della impossibilità di afferrare nuovi fenomeni con vecchi utensili ..." [da Philosophical Thoughts of a Naturalist (Filosofskie mysli naturalista)]. In considerazione della attuale crisi globale non puó esservi dubbio: è realmente venuto il momento, per la comunità scientifica, di riconsiderare la supremazia attribuita alle categorie cosmologiche del XVII° secolo sia nei fondamenti della scienza che nella cultura in generale e di assumere invece, come nuova base delle attività scientifiche e della cultura, principi fondazionali più consoni alle società umane del XXI° secolo ed al nuovo contesto dell' Antropocene.
Al 22° Simposio Internazionale di Biocosmologia (22ISBC), tenuto come sezione della 7a Conferenza Internazionale di Studi Globali (organizzata alla Università di Stato di Mosca nel Giugno 2021) grazie ai consistenti sforzi preparatori ed ai contributi degli studiosi della Associazione Biocosmologica (BCA), sono maturate le condizioni per il lancio della iniziativa biocosmologica, rivolta alla comunità scientifica. La sfida principale dell'iniziativa biocosmologica è quella di intraprendere una decisiva inversione ad U della comprensione scientifica odierna, basata sul riconoscimento della natura triadica (triuna) della investigazione scientifica e filosofica e dei suoi risultati.
CONCETTIFONDAMENTALI
Principi fondamentali dell'approccio biocosmologico. L'approccio biocosmologico afferma innanzitutto che il mondo reale e un intero, consistente in un singolo bio -cosmo vivente, naturale e dinámico. In questo mondo tutto e "fisico", nel senso di appartenente alla physis (Oúgí^). Ciascuna cosa e un soggetto11 fisico, dai campi energetici fisici alle particelle, gli atomi, le molecole, i batteri, su fino alle piante, gli animali ed i contesti socio-culturali umani. Si tratta degli strati che Vernadsky identifica come Geo-, Bio-, Socio- e Noosfera; ogni soggetto fisico e naturalmente subordinato alle leggi dell'intero, universali, atemporali ed onnipresenti: i cosiddetti principi fondamentali: -la coerente interezza dinamica (ilomorfismo, entelechismo) di un soggetto: la sua autoesistenza intesa, in senso organicistico, come processo attivo di evoluzione autoascendente; il processo ontogenetico del soggetto che evolve in complessitá di organizzazione nell'ambiente del circostante biocosmo, realizzato attraverso il potenziale ad esso inerente rappresentato dall'entelechia;
-bipolaritá: il fatto immutabile della esistenza di due centri opposti (poli) della organizzazione di un soggetto;
-triadicitá: i due poli sono unificati in una organizzazione vivente attraverso un centro invariante
(omeostatico), il solo capace di agire sincronicamente su entrambi; -ciclicitá: la naturale alternanza dinamica della dominanza dei poli nella vita del soggetto; -quaternarietá: la necessaria attivitá simultanea di entrambi i poli e dei due cicli di attivitá circadiana del soggetto posti sotto la loro influenza; una analogia fisiologica e offerta dal ciclo sonno-veglia; -pentavalenza: si rivela, attraverso essa, l' importanza del centro nella esistenza dei poli di vita di un soggetto e nella realizzazione di tutti i suoi cicli di vita (che formano una organizzazione di cinque elementi indipendenti); -la finitezza ontogenetica (del corso della vita di un soggetto);
-la eterogeneitá delle funzioni e loro ordinamento gerarchico - espressione della evoluzione autoascendente del soggetto verso una maggiore complessitá di organizzazione.
1 Qui soggetto va inteso sia in senso universale, come la totalitá autonoma costituente il mondo fisico
(natura, cosmo) oggetto di studio delle scienze naturali, sia ciascun elemento di questo biocosmo, da una singola particella ad un singolo individuo umano fino ad una singola societá-civilizzazione ed all'umanitá nel suo complesso. La qualitá o virtú primaria di un soggetto naturale e il suo inerente proposito, che ne orienta la autoevoluzione attraverso l'ontogenesi (entelechia), fino all'ottenimento delle sue specifiche ed uniche caratteristiche e funzioni. Questo avviene sulla base di un costante automantenimento ed autocontrollo di tutte le funzioni vitali del soggetto stesso.
Sulla natura nazionale della scienza (ed il suo rapporto con la civilizzazione).
Centocinquanta anni fa N.Ya. Danilevsky tratteggió, in Russia ed Europa (1871), la sua teoria della evoluzione delle civilizzazioni a livello mondiale. Egli fomi ragioni a sostegno dell'importanza della civilizzazione russa per il mondo e ne proclamó una rapida evoluzione fenomenica nella sfera sociale e culturale, in particolare nel settore scientifico. La predizione di questo grande scienziato era ben giustificata: l'essenza organicista dell'organismo sociale russo e della civilizzazione russa fu espressa sia nei termini dello sviluppo sociale ed economico che in quelli della costituzione di una tradizione scientifica che espresse tale orientamento. Espressione di questa tradizione sono le scuole russe del cosmismo, dell'organicismo, della ciclicità, del pulsazionismo, del funzionalismo e, come descritto nelle pubblicazioni BCnA2 [2020 - DOI: 10.24411/2225-1820-2020-00006] - la importante 'Scuola russa di studi sulla civilizzazione', nel percorso della quale spiccano cinque grandi nomi: N.Y. Danilevsky, K.N. Leontiev, V.I. Vernadsky, P.A. Sorokin, L.N. Gumilev3.
Innanzitutto, come Danilevsky affermó un secolo e mezzo fa, il mondo socioculturale (scienza inclusa) non puó essere monolitico, uniforme ed omogeneo: un unicum valido per tutti. Al contrario, esso è naturalmente eterogeneo e disuniforme, e la sua essenza è in definitiva nazi onale, o legata alla particolare civilizzazione. Questo perché il soggetto-civilizzazione possiede la sua propria impronta storico-culturale che lo conduce, nelle singole contingenze, ad esprimere la missione ed il ruolo ad esso inerenti nell'ambiente mondiale. Il fatto che la civilizzazione anglosassone, preminente nell'Occidente, abbia avuto successo nell'imporsi sull'intero pianeta (a partire dal XVII° secolo) ed a formare scienziati che aderiscono ad essa senza discutere, è una brillante conferma di ció.
In altre parole, gli effetti della preminenza di una nazione (o civilizzazione) si sono manifestati nella aderenza stretta ad una cosmologia trascendentalista che innalza le astrazioni ideali, ad esempio matematiche, al rango di realtà, in ragione del loro successo operativo nel confronto con il mondo esterno. Una condizione che conduce alla riduzione del cosmo ad un mondo "fisicalista" essenzialmente privo di scopo, una visione pienamente abbracciata dalla comunità accademica. Un mondo che esiste sia
2 BCnA : la rivista "Biocosmology - neo-Aristotelism", un periodico scientifico elettronico organo ufficiale
della BCA. URL: https://biocosmology.org/?lang=en
3 Comunque, il contributo di questi cinque grandi studiosi russi alla scienza mondiale attende ancora di
essere percepito dalla comunità scientifica e filosofica nella sua reale essenza di messaggio unitario. Questo sia perché i loro risultati sono stati sempre considerati in isolamento, sia per le diverse vicende storiche legate alla loro diffusione e per altri fattori.
per la sua ri-creazione idealistica che, e soprattutto, per la subordinazione delle sue forze naturali (potenze) alla coscienza umana.
Questa situazione si basa sulla acquiescenza acritica del pensiero scientifico ai principi fondazionali della cosmologia trascendentalista, in particolare il rilievo dato alla conoscenza positiva ed oggettiva del mondo reale il cui apice è rappresentato dalla descrizionefisico-matematica. Principi che vengono accettati nella loro originaria formulazione del XVII° secolo (I).
La natura bipolare della conoscenza scientfica. Come afferma l'Ecclesiaste "c 'è un tempo per gettare sassi ed un tempo per raccoglierlf. Non c'è dubbio che l'avvento della conoscenza analitica e fisico-matematica fu assolutamente essenziale, ed ancora lo è. Ma l'evoluzione naturale del mondo è ciclica; oggi, nel ventunesimo secolo, l'avvento della fase socioculturale integrale appare ineludibile, come Pitirim Sorokin argomentô già 80 anni fa, nel 19414, nella sua opera in quattro volumi Dinamica sociale e culturale, nella quale espose la sua teoria triadologica dello sviluppo delle civilizzazioni. L'integralità richiede una comprensione equanime di entrambi i poli della conoscenza scientifica, ciascuno dei quali concorre con i propri mezzi alla produzione di una cultura e di una conoscenza integrali. In questa luce sono rilevanti anche le idee biocosmologiche espresse da Alfred N. Whitehead (che fu collega di Sorokin all'Università di Harvard, sebbene lavorasse al Dipartimento di Filosofía) nel suo libro Process and Reality.
Pertanto, nella scienza trascendentalista le cause-forza del soggetto (che ne costituiscono la dinamica interna) sono rimosse fin dall'inizio; non ne è consentito quindi né lo studio né la applicazione. E' solamente consentito lo studio analitico di dati esterni (artificialmente selezionati ed interpretati) e la applicazione della conoscenza derivata da essi, funzionale alle richieste della coscienza umana. E' essenziale specificare che nel trascendentalismo il comportamento orientato da propositi interni dei vari soggetti naturali non viene negato, ma è assunto come dato di fatto escluso da ulteriori indagini. Analogamente, e questo è un punto chiave, la scienza organicista (opposto polare di quella trascendentalista), pur considerando anch'essa i dati oggettivi, ne ricerca tuttavia l'aspetto necessario epurato dalle procedure sperimentali e dai trattamenti analitici e matematici.
4 Tuttavia le prime, frammentarie pubblicazioni in lingua russa apparvero in Russia solamente a partire dal 1995.
Il polo organicista della attività scientifica: il naturalismo entelechista dinamico. In questo modo, la scienza organicista opera esattamente come la scienza trascendentalista, ma con intendimento opposto: essa valuta i dati obiettivi in quanto informazione affidabile necessaria per qualsiasi ricerca naturalistica; ma li assume nella loro forma diretta senza la mediazione del riferimento artificiale costituito dalla sperimentazione, come fonte certa di notizie sulla attività vivente del soggetto, considerato nel suo ambiente naturale e nelle sue effettive condizioni di vita. In altri termini, nell'approccio organicista il soggetto sotto studio è visto fin dall'inizio come elemento del mondo reale inteso come biocosmo. E tutti i soggetti di questo mondo, vivente ed autoevolvente, possiedono naturalmente un dinamismo interno, il telos5 - (da teleo, diretto al risultato-scopo) che ne rappresenta la motilità orientata verso il conseguimento di quei risultati che costituiscono il percorso di autoevoluzione ontogenetica di ciascuno di essi. Autoevoluzione che è, per ciascuno di essi, integrata con il mondo circostante.
Cosa uno studioso organicista si sforza di elucidare, basandosi sui fatti empirici rilevanti, è la essenza fisica entelechista ed ilomorfista del soggetto studiato. L'approccio organicista usa quindi dati oggettivi di natura matematico-fisicalista, derivati dal dualismo soggetto-oggetto intrinseco nelle procedure sperimentali e nelle elaborazioni formali, ma li riferisce ad un qualcosa che è percepito fin dall'inizio come un datum, costituito dalle proprietà naturali inerenti al soggetto sotto indagine. Proprietà che si evidenziano nello studio diretto, immediato, immanente e sincronistico, del soggetto in quanto atto di conoscenza collocato in un mondo di relazioni dinamico, bipolare, triuno, autoevolvente: un cosmo.
In questa luce diventa più chiaro un punto: la scienza naturale organicista è sullo stesso piede degli altri due tipi di conoscenza scientifica. L'organicismo si rifiuta di usare solamente l'approccio dualista, disapprovando e non riconoscendo gli altri due modi di conoscenza; ossia di adottare per lo scienziato il ruolo fondamentalmente esterno di osservatore contrapposto alla natura-physis, e di assegnare priorità assoluta a metodi matematici artificiali (antropocentrici), idealistici, innaturali ed astratti di analisi nella acquisizione della conoscenza scientifica. L'organicismo riconosce che i dati sperimentali obiettivi sono per loro essenza puramente statici, ed incapaci di catturare la dinamica naturale dei soggetti. La ragione di ció è ovvia: il soggetto fisico sotto studio in un esperimento è alienato dalla sua propria dinamica naturale. Tutti i dati esterni sono ottenuti da un esperimento nel quale è operata artificialmente una separazione del soggetto dal suo mondo vivente, con il quale esso è integrato in un movimento evolutivo
5 Dal greco xé^oç; translitterato telos; "proposito" o "destinazione finale" degli sforzi del soggetto, risultato finale delle sue azioni. Il concetto fu introdotto ed usato da Aristotele per denotare la concretizzazione ultima del potenziale fisico inerente in un uomo, o soggetto individuato, fine e scopo della sua esistenza ed attività. Il telos agisce come elemento chiave di un concetto composto originale ed essenziale nel sistema scientifico di Aristotele, quello di entelecheia; un aspetto, questo, ben illustrato da Will Duran: "... avendo (echo) il proprio proposito (telos) entro di sé (entos) ..." [1926].
coerente (EvoProcesso). Percio, nonostante lo stupefacente successo conseguito in termini di conoscenza analitica profonda del mondo materiale e del correlato progresso tecnico, la attuale scienza trascendentalista, con le sue fondamenta matematico-fisicaliste, non puo che escludere dal proprio ambito di indagine l'opera del telos e le cause interne inerenti ai soggetti.
Tutto cio conduce, nella scienza moderna, alla interdizione dello studio delle forze naturali operanti dall 'interno, che viene a costituire un autentico tabù. Questo determina, a sua volta, uno stato di assedio del mondo naturale ed un rapporto fortemente sbilanciato con esso. Ne risulta la genesi di un antropocosmo che ingloba ogni attività di ogni soggetto della natura vivente, attraverso la applicazione di leggi "naturali ". Per dirla in un altro modo, la modalità scientifica trascendentalista, nella sua attuale condizione di superiorità e di monopolio autoritario rispetto alle modalità complementari, rende fundamentalmente impossibile per uno studioso dualista (per esempio, per ogni moderno scienziato occidentale) investigare e scoprire in qualsiasi soggetto del mondo naturale la sua propria attività vitale e la sua inerente dinamica ontogenetica. Questo vale in primo luogo per i soggetti umani e le società. Come dato di fatto, il trascendentalismo avanzato priva lo scienziato della capacità di comprendere approcci organicisti, e della opportunità di porre sotto studio argomenti genuinamente naturalistici. Nelle attuali condizioni della impresa scientifica dualista tutti gli obiettivi, argomenti ed ambiti propri di una indagine organicista sfuggono all'attenzione dello studioso dualista, fino a divenirgli del tutto inaccessibili. Paradossalmente la stessa cosa fu affermata, ma in direzione opposta, da Francis Bacon nel 1620, nel suo Novum Organum, opera nella quale egli proponeva un nuovo approccio trascendentalista e matematico-fisicalista per la scienza moderna. Cio in linea con la Nuova Era, e con la sua richiesta di superare i limiti del pensiero e della cosmologia dell'Organon aristotelico. La conclusione del geniale pensatore fu: "Poiché la verità è giustamente chiamata figlia del tempo e non dell'autorità. Non c'è dunque da meravigliarsi se l'incantesimo dell'antichità, degli autori e del consenso ha cosi incatenato il coraggio degli uomini che (come ammaliati) non hanno potuto avvicinarsi alle cose stesse" [Bacon, 2000, p.69]. Come si vede, la legge principale della storia è la sua ciclicità....
Si chiarisce quindi un aspetto della posizione della biocosmologia che ne costituisce una pietra angolare: entrambi gli approcci scientifici in opposizione polare, quello trascendentalista e quello organicsta, sono egualmente essenziali per il successo della conoscenza razionale intesa in senso integrale, come conoscenza scientifica e filosofica. Successo che, comunque, diviene possibile solamente mediante il riconoscimento e la attuazione di un terzo (ma in effetti primo per importanza) tipo di conoscenza scientifica: quello integrale. Un tipo di conoscenza basato su proprie fondamenta cosmologiche, e sullo studio dei soggetti nel loro ambito integrale (intero, completo) come entità
complesse, con un approccio sistemico, olistico e biocosmologico. In questo senso, la biocosmologia copre tutti e tre i tipi di conoscenza scientifica-razionale.
Sinergia integrale (triadica) di entrambi i tipi di attività accademica. Non meno essenziale, per ció che riguarda la conoscenza integralista, è il fatto che essa non possiede una sua propria polarità. Di conseguenza, l'approccio integrale non puó, per principio, possedere ed impiegare una sua propria matrice concettuale come invece avviene per le cosmologie polari (quali, per esempio, il platonismo o l'aristotelismo). Le differenti varietà di cosmologia integrale possono conoscere e spiegare il mondo reale (naturale) solamente attraverso la integrazione delle fondamenta e dei mezzi concettuali messi a disposizione da entrambi i tipi di conoscenza polare. Ad esempio, la realizzazione di conoscenza sistemica non è possibile senza il riconoscimento della natura teleologica di ciascun elemento od organo di un sistema.
A sua volta, ciascun approccio integrale si trova costretto a ricavare la sua propria matrice concettuale, relativa ad una certa epoca, mediandola dai due tipi polari di conoscenza del naturalismo dinamico: il dualista-binario-statico e l'organicista-ternario. Questo è di utilità essenziale all'approccio integrale per la definizione sia delle strutture fondamentali di carattere cosmologico che delle risorse terminologiche necessarie alla costruzione del suo proprio sistema concettuale. Un approccio che descrive i sistemi naturali come entità integrate già stabilite, e pertanto non in possesso di un potenziale interno di awtosviluppo), sarà inevitabilmente basato su una cosmologia trascendentalista -antropocentrista, con le sue pertinenti terminologie e principi fondamentali (eziologici, epistemologici, methodologici, antropologici, ecc.). Questi sono, al presente, quelli propri della visione del mondo globale (anglosassone) con le attitudini mentali ad essa correlate.
L'essenza della iniziativa biocosmologica. Riassumendo quindi quanto detto, l'appello di questa iniziativa biocosmologica è che gli scenziati di tutto il mondo possano (come dovrebbero) generare e mantenere una equanime consapevolezza di entrambi i poli della conoscenza scientifica razionale: tanto del correntemente dominante polo trascendentalista (dualista, statico, matematico-fisicalista), operante con modalità top-down e contro la natura (in conformità ad una cosmologia platonica), quanto del negletto polo organicista, che opera con la natura secondo una modalità bottom-up, riconoscendo la organizzazione evoluzionaria autoascendente del mondo come un tutto, in conformità al naturalismo dinamico aristotelico. Alla luce di quanto sopra diventa chiaro il significato
cruciale della conoscenza integrale, intermedia ma autonoma, che mette in comunicazione i due poli e li unisce.
Possiamo dire che è la conoscenza integrale in se stessa ad essere organizzata in due tipi che, in relazione al polo selezionato, si manifestano nella forma di una attitudine conoscitiva polarizzata su una data cosmologia. Queste due attitudini entrano in opposizione. La prima di esse conduce alla moderna e complessa conoscenza che esprime la polarità dualista, antropocentrista, matematico -fisicalista, che vede il mondo come una entità eternamente statica ma progressiva in modo lineare. Cioè il mondo eterno dell'ordine sociale occidentale, di ispirazione platonica, con le sue fondamenta scientifiche e culturali antropocentriste dominanti dal XVII° secolo in poi.
La attitudine organicista, al contrario, optando per l'antropocosmismo, risalta la conoscenza e la evoluzione biocosmologiche. Essa si basa sulla visione naturalista di un mondo che autoevolve nella sua interezza, orientato da un proposito. Proposito che è essenza funzionale dinamica, organica, vita del mondo e dei soggetti appartenenti al biocosmo. Autoevoluzione in senso bottom-up, verso obiettivi costituiti da una maggiore complessità e da una maggiore integrazione in una organizzazione mutuamente benefica: autocrescita ed emergenza del mondo reale. Costituisce un fatto essenziale che questa intenzionalità ed autoascendenza dei soggetti del mondo vivente corrisponda in pieno alla tradizione, come nella idea di Lao Tzu del "tre che dà nascita a tutte le cose" o all'attuale grande progetto culturale cinese per il XXI° secolo. Progetto la cui essenza è la costruzione di una comunità pacifica del destino comune, e l'ottenimento della unità co-evoluzionaria di tutta l'umanità e dell'uomo con la vita naturale.
Il punto principale della iniziativa biocosmologica è la riorientazione della attività scientifica verso il polo organicista (naturalismo entelechista dinamico, antropocosmismo, la noosfera come organizzazione coerente dei processi evolutivi naturali su scala
mondiale). Le basi della iniziativa poggiano sul riconoscimento della realtà fisica (mondo naturale) come soggetto-mondo vivente. Il concetto di biocosmo è intensamente consonante sia con le Upanishad indiane che con l'antico classico cinese del "Libro dei mutamentf '. Quest'ultimo afferma che "la natura del cambiamento è nella successione delle generazioni della vita". Vita sia della natura e del cosmo inteso come un tutto, che di ciascun soggetto di questo biocosmo: da una singola microparticella ad un singolo individuo umano; da una società o civilizzazione all'umanità come un
tutto. Ogni soggetto fisico capace di attività è un organo funzionale (Organonf dell'intero mondo-biocosmo in automovimento. Ed esso realizza cosmicamente se stesso mediante la bipolarità naturale e la triadicità dinamica, e le altre leggi del biocosmo. Nel biocosmo ciascun soggetto realizza la sua propria, autonoma, ontogenesi telica (entelechista) che è il suo percorso di vita, evolvendo in complessità di organizzazione in modo autoascendente; fornendo il suo contributo - unico- al processo cosmico.
La conoscenza scientifica, nell'approccio biocosmologico, è considerata naturalmente nella sua unità, o meglio triunità, integrale. In termini concreti, quindi, l'essenza della iniziativa è promuovere, con sollecitudine, l'approccio biocosmologico come una nuova forma di conoscenza integrale, intraprendendo una conversione ad U verso il polo della conoscenza razionale, scientifica e filosofica, di tipo organicista. Questo corrisponde al risveglio di un soggetto, con la sua transizione dal sonno allo stato di veglia.
L'approccio biocosmologico è quindi orientato in senso puramente organicista in contrasto, ad esempio, con l'approccio a blocchi sistemici oggi dominante. Esso è un nuovo approccio, che si organizza direttamente su fondamenta e costrutti concettuali organicisti, naturalisti. Ed esso impiega il suo proprio, adeguato, apparato scientifico-terminologico: quello del tipo di conoscenza organicista. Il supporto matematico allo sforzo scientifico resta essenziale, ma esso è ora sostanzialmente neo-aristotelico, ed orientato ad evidenziare gli apsetti telici-finalistici. Germogli della "nuova" mathematica sono rinvenibili, per esempio, nei lavori di L.A. Rastrigin, N.N. Moiseev, A.N. Kolmogorov, V.V. Nalimov, V.A. Uspensky, N. P. Brusentsov, ed altri.
L'approccio organicista a sua volta usa ció che è già esistente e ricnosciuto come terreno o base concettuale di riferimento sul quale costruire, in modo comparativo, i propri ragionamenti, in modo che essi siano comprensibili ai colleghi.
Il significato essenziale della Organon-cosmologia aristotelica. Il sistema razionale di Aristotele, l'universalmente riconosciuto "padre della scienza", è distintamente riconosciuto nella BCA come un riferimento necessario ed onnicomprensivo: una Organon-cosmologia. La BCA
6 Qui "Organon" - dal greco "Opyavov - ha direttamente il significato originario di 'strumento', 'mezzo' per ottenere un fine, il risultato desiderato di una attività. La naturale funzione íe//ca-(orientata al risultato) di un soggetto (cosa, organo).
riconosce l'importanza di tale riferimento per la mutua comprensione ed interazione tra studiosi. E' altamente significativo che le moderne teorie scientifiche naturalistiche di Danilevsky, Sorokin e Vernadsky sono complementari all'organicismo dello Stagirita. Un grande problema è qui la errata interpretazione della dottrina dello Stagirita consistente nella sua radicale platonizzazione7 operata nel corso degli ultimi secoli. Nel corso della storia moderna è infatti avvenuto un profondo fraintendimento del coerente sistema aristotelico della conoscenza organicista. Rinviamo alle pubblicazioni di BCnA (2021)8 per maggiori dettagli su questo punto.
RIASSUNTO FINALE DEL DOCUMENTO
Cosi la sostanza di questo appello alla comunità accademica (scientifica e filosofica) è che la iniziativa biocosmologica possa essere un richiamo a considerare e riconoscere l'urgenza del ritorno (cioè restaurazione, nel senso di una evoluzione naturale ciclica) della essenza triadica della vera conoscenza scientifica. Ad eseguire questo grande compito: il riconoscimento della bipolarità naturalista e della triadicità dinamica della conoscenza scientifica e, nella struttura di quest'ultima, del polo organicista. Questa conoscenza è sullo stesso piano di importanza storica della conoscenza analitica dualistica-anglosassone, le fondamenta della quale furono stabilite nel XVII° secolo. A questo riguardo si pone, come urgente e necessaria, una decisiva conversione ad U nella conoscenza integrale, dalla polarità trascendentalista (meridionale, antropocentrista e dualista) alla polarità organicista (settentrionale, antropocosmista e noosferica). Preferibilmente in senso biocosmologico (integralista e nord-orientale).
7 Che appare tuttavia naturale alla moderna civilizzazione globale (anglosassone) ispirata al platonismo, ed
alla sua scienza.
8 DOI: 10.24411/2225-1820-2021-00004